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4 Luglio 2019 By Associazione Cuore Vivo

Vacanze vicine? Salite ogni giorno sulla bilancia per tenervi in forma

Pesarsi tutti i giorni durante le vacanze aiuta a non ingrassare. La ricercatrice in ambito nutrizionale Jamie Cooper, della University of Georgia, ha deciso di capire se il semplice atto di pesarsi ogni giorno possa impedire l’aumento di peso durante le vacanze invernali, da metà novembre a inizio gennaio.

È stato dimostrato che questo periodo contribuisce in maniera sproporzionata all’aumento di peso annuale, non risparmiando nemmeno chi si allena regolarmente.

I risultati pubblicati sulla prestigiosa rivista Obesity mostrano che i partecipanti che si sono pesati ogni giorno e hanno ricevuto un feedback grafico delle oscillazioni del loro peso hanno mantenuto o perso chili, mentre chi non lo ha fatto ha acquistato una media di 2,7 kg.

Nel gruppo che si è pesato ogni giorno, i partecipanti in sovrappeso e obesi sono dimagriti. “In qualche modo siamo rimasti sorpresi perché le nostre istruzioni erano state di mantenere il peso, non di perderlo”, sottolinea Cooper. Tuttavia, le persone che hanno cominciato con un peso nel “range” normale per la loro altezza sono rimaste in tale “range”.

“È possibile che gli adulti sovrappeso e obesi fossero meno consapevoli del loro reale peso all’inizio dello studio e vedere il peso sulla bilancia può averli incoraggiati a fare scelte più salutari o a tenere comportamenti che hanno determinato la vera perdita di peso”, spiega Cooper.

Nello studio, 111 adulti dai 18 ai 65 anni sono stati invitati a mantenere il loro peso durante la stagione vacanziera 2017-2018. La metà sono stati assegnati a caso al gruppo del controllo giornaliero del peso. Dopo 14 settimane, i ricercatori hanno eseguito un follow up per vedere chi fosse riuscito nell’intento.

“Avere obiettivi o parametri definiti e un feedback orientato al raggiungimento degli obiettivi spesso è motivante per coloro che sono impegnati nella gestione del peso”, osserva Nanette Steinle, endocrinologa ed esperta di nutrizione presso la University of Maryland School of Medicine di Baltimora.

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20 Giugno 2019 By Associazione Cuore Vivo

La dieta mediterranea migliora la memoria dei diabetici

Le persone con diabete possono avere un migliore funzionalità cerebrale se seguono una dieta mediterranea ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, pesce e grassi sani. È quanto emerge da uno studio statunitense.

“Le diete mediterranee sono state a lungo collegate a una migliore salute del cuore e del cervello, nonché a un minor rischio di sviluppare il diabete. Ma la ricerca fino ad oggi non aveva offerto un quadro chiaro sugli eventuali benefici cognitivi nelle persone con e senza diabete”, dice l’autore principale dello studio Josiemer Mattei dell’Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston. “Una sana dieta mediterranea dovrebbe essere ricca di cibi come frutta e verdura, che hanno antiossidanti, e pesce e oli, che includono grassi sani. Questi nutrienti aiutano a sostenere la funzione cognitiva riducendo l’infiammazione e l’ossidazione nel cervello.”

Lo studio
Come riportato sull’importante rivista scientifica Diabetes Care, i ricercatori hanno seguito 913 partecipanti al Boston Puerto Rican Health Study per oltre due anni, valutando le loro abitudini alimentari, testando il diabete di tipo 2 e somministrando una serie di test per la funzione cognitiva, la memoria e la funzione esecutiva.

Per le valutazioni dietetiche, i ricercatori hanno considerato le abitudini alimentari dei partecipanti in base a quanto hanno consumato i principali alimenti che compongono la dieta mediterranea, oltre a quanto hanno mangiato in genere in altri due tipi di diete salutari, inclusa la dieta Dash raccomandata dall’American Heart Association.

Tra le persone senza diabete, seguire più strettamente la dieta mediterranea è stato associato a miglioramenti della memoria durante il periodo dello studio, ma non a cambiamenti in altri tipi di funzione cognitiva. Per questi partecipanti, le altre due diete salutari sono state entrambe legate a una migliore funzione cognitiva.

Per i diabetici, tuttavia, la dieta mediterranea è stata associata a una vasta gamma di miglioramenti nella salute del cervello. Le persone con diabete che l’hanno seguita con più costanza hanno fatto registrare miglioramenti nella funzione cognitiva rispetto alle loro controparti che non hanno mangiato in questo modo.

E’ importante sottolineare che nelle persone con il diabete, i benefici per la salute del cervello della dieta mediterranea sono stati osservati solo nelle persone che avevano i livelli di glicemia ben controllati all’inizio dello studio o che hanno fatto registrare miglioramenti in questo parametro durante lo studio.

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20 Giugno 2019 By Associazione Cuore Vivo

Ipertensione, l’effetto camice bianco non trattato può raddoppiare il rischio di morte

Viene definita ipertensione da camice bianco una condizione, piuttosto comune, per cui i valori pressori del paziente salgono oltre le soglie normali solo in presenza del dottore, cioè quando la pressione viene misurata in ambulatorio, o comunque in situazioni che generano ansia.

Questa forma di ipertensione viene spesso considerata secondaria a fattori emotivi. Un nuovo studio appena pubblicato su Annals of Internal Medicine suggerisce però che l’ipertensione da camice bianco non trattata dovrebbe essere considerata un fattore di rischio primario per eventi cardiovascolari e potrebbe addirittura raddoppiare il rischio di morte per cause CV.

Lo studio, condotto da Jordana B. Cohen e coll. dell’University of Pennsylvania, Philadelphia (Usa), è una meta-analisi di 27 studi osservazionali, che hanno coinvolto un totale di 60 mila pazienti. In questi trial, con un follow up minimo di 3 anni, è stato valutato il rischio cardiovascolare in soggetti con ipertensione da camice bianco non trattata, oppure con effetto camice bianco trattato o con valori pressori normali.

I ricercatori hanno scoperto che i partecipanti con ipertensione da camice bianco non trattata avevano il 36% in più di probabilità di sviluppare malattie cardiache, il 33% in più di probabilità di morire prematuramente per qualsiasi causa e il 109% in più di probabilità di morire di malattie cardiache. L’effetto del camice bianco trattato, invece, non era correlato con un rischio cardiovascolare più elevato.

Gli autori concludono che: “L’ipertensione da camice bianco non trattata, ma non quella trattata, è associata ad un aumentato rischio di eventi cardiovascolari e di mortalità per tutte le cause. Il monitoraggio della pressione arteriosa al di fuori dell’ambulatorio è fondamentale per la diagnosi e la gestione dell’ipertensione.”

In base a questi dati, secondo gli autori la pressione di chi patisce l’effetto camice bianco andrebbe attentamente monitorata e i pazienti invitati a tenere sotto controllo i fattori di rischio cardiovascolari, smettendo di fumare, migliorando le abitudini alimentari e lo stile di vita.

Gli autori, infine, invitano a non esagerare con il trattamento antipertensivo nei soggetti con ipertensione da camice bianco che sono già in terapia farmacologica, per evitare di provocare pericolosi abbassamenti eccessivi dei livelli pressori.

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18 Giugno 2019 By Associazione Cuore Vivo

serata 2019 a cena con il dottore

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6 Giugno 2019 By Associazione Cuore Vivo

settimana pesce azzurro 17-22 giugno 2019

 

17-22 GIUGNO 2019

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